Introduzione
alle telecomunicazioni
Marcello
Favaro
telecomunicazione
= comunicare informazioni a distanza
comunicare =
trasferire informazioni tra piú punti =>
monodirezionale
(telemetria F1); bidirezionale (telefoni)
tra
due interlocutori (telefoni); tra
molti interlocutori (radiodiffusione) => da uno ai tanti (televisione);
tra
tanti in contemporanea (teleconferenza)
informazione =
tutto ció che intendiamo trasmettere
sistemi di
telecomunicazioni = dispositivi e funzioni correlate impiegati per trasferire
tra due o piú punti le informazioni
dispositivi
del passato:
voce (preistoria); scrittura
trasportata dal corriere (epoche passate)
messaggi in codice musicale (squilli di
tromba militare); messaggi visibili (fumo)
dispositivi
attuali:
elettricitá in tutte le sue forme
schema di un
sistema di telecomunicazioni:
informazione =
segnale
(codice; voce; suono; immagine; dati)
Trasduttori =
dispositivi atti a trasformare l'informazione in segnali elettrici (tasto telegrafico;
microfono; telecamera; tastiera computer)
Terminale di
trasmissione = apparecchi impiegati per adattare il segnale al mezzo
trasmissivo
(amplificatori; filtri; modulatori;
multiplexer; antenne)
Mezzo
trasmissivo = strada su cui viaggiano i segnali (cavi; etere; fibra ottica)
Disturbo =
segnale piú o meno casuale che interferisce con la comunicazione (scarica elettrostatica;
rumore elettronico; rumore fisico; interferenza tra collegamenti diversi)
Terminale di
ricezione = apparato per captare ed elaborare il debole segnale ricevuto (amplificatori; filtri;
demodulatori; demultiplexer; antenne)
Trasduttore =
ripristina l'informazione (con una piccola componente di disturbo)
Il segnale
Segnale analogico = al variare del tempo la
grandezza elettrica puó assumere infiniti valori in ampiezza (una temperatura;
una telefonata; ecc...).
(anche un segnale tempo discreto se può assumere
infiniti valori nelle ampiezze è analogico).
Segnale discreto = nel tempo le grandezze elettriche
assumono solo distinti valori (interruttore on-off; dati numerici; luce
intermittente).
il segnale discreto é anche detto digitale (dall'inglese digit cioé dito)
il segnale discreto piú utilizzato é quello composto
da due soli stati (ad esempio 1 e 0
oppure 1 e -1) che prende il nome di binario
ed il singolo impulso viene indicato con il termine BIT (cioé BInary digiT)
segnale misto = l'insieme dei segnali analogici e
digitali (immagine TV)
Classificazione
dei segnali
segnale
periodico =
quando in un intervallo di tempo T (periodo) l'andamento del segnale si
ripete perfettamente. Il numero di volte che il periodo si ripete nell'unitá di
tempo si chiama frequenza: il legame
tra periodo e frequenza é di tipo inverso; cioé:
segnale non
periodico =
il segnale ha una forma d'onda qualsiasi
segnale
alternativo
(periodico o no) = quando la grandezza elettrica assume alternativamente valori
positivi e negativi
segnale
impulsivo
(periodico o no) = il segnale assume solo valori di un unico segno
il segnale puó
essere visto nel dominio del tempo o della frequenza: punti di vista differenti
dello stesso fenomeno
l'andamento nei tempi del segnale si chiama forma d'onda; mentre nelle frequenze si
chiame spettro
parliamo di durata
temporale quando consideriamo quei tempi per i quali il segnale ha un
valore apprezzabile; e di banda del segnale quando consideriamo
l'insieme delle frequenze che compongono lo spettro del segnale.
TEMPI |
FREQUENZE |
forma d'onda |
spettro |
durata |
banda |
Genesi del
legame matematico tra dominio T
e dominio F:
la serie di Fourier
L'elemento
base della
scomposizione di Fourier é la sinusoide:
ad ogni sinusoide di frequenza f0
ed ampiezza A nei tempi
corrisponde una "barra" di banda infinitesima ed ampiezza A alla frequenza f0 nelle
frequenze
Il teorema di Fourier ci
assicura che:
Tutti i
segnali s(t) periodici fisicamente realizzabili possono essere sviluppati nella
serie:
con s(t) segnale periodico;
w0 = 2f0 pulsazione;
f0 = 1/T frequenza fondamentale (inverso
del periodo);
A0 = valor medio di s(t) o componente
continua del segnale;
An Bn = coefficienti della
serie di Fourier;
Cn = coefficienti complessi di Fourier
abbinati alle sinusoidi complesse
se s(t) é pari allora Bn = 0; se s(t) é
dispari allora An =0
se n é pari parliamo di armoniche pari mentre se n é
dispari parliamo di armoniche dispari
per n = 1 armonica fondamentale (componente a frequenza
1/T)
per n > 1
armoniche (seconda; terza; ecc...)
siccome una
sinusoide nei tempi é una barra nelle frequenze allora una somma di
sinusoidi nei tempi é una sovrapposizione di barre nelle frequenze per cui un segnale periodico nei tempi ha uno
spettro composto da un insieme di barre.
il significato del teorema é che é possibile
decomporre un segnale periodico in somma di tutte le sue armoniche.
Questo tipo di segnale é tipico dei suoni dove la
fondamentale determina l'altezza della nota, e la composizione armonica, (cioé
l'insieme delle frequenze superiori), determinano il timbro.
Si puó osservare che spesso al segnale corrispondono
infinite armoniche la cui importanza tende a decrescere con il crescere della
frequenza, quindi fissata una soglia si puó definire una banda utile dello
spettro del segnale
Allora utilizzando solo le armoniche piú importanti
é possibile ricostruire il segnale con una accettabile fedeltá, inoltre tanto
piú il segnale nei tempi varierá bruscamente tanto piú alte saranno le
armoniche da non trascurare, per cui tanto piú alta sará la banda utile del
segnale
L'operazione di taglio di alcune componenti in
frequenza si chiama filtraggio
Estensione del
teorema di Fourier ad i segnali non periodici
Se T tende all'infinito la distanza tra le armoniche
tende a zero, cioé un segnale s(t) qualunque puó essere scomposto in infinite
sinusoidi infinitamente vicine. Si ottiene allora la trasformata di Fourier che dá il legame tra il dominio dei tempi
con quello delle frequenze.
s(t) continuo non periodico
<=> S(f) continuo non periodico
s(t)
periodico
<=> S(f) discreto nelle frequenze
s(t)
tempo discreto <=>
S(f) continuo e periodico
Anche ora notiamo che a segnali che hanno durate temporali grandi corrispondono spettri con banda stretta e viceversa
conoscere la
banda di un segnale é importante perché ci permette di stabilire:
le
caratteristiche che deve avare il mezzo trasmissivo
la
lunghezza della tratta
la
distorsione accettabile
la
quantitá di informazione trasferibile
le operazioni
che verranno compiute sul segnale
sono principalmente:
selezione di
banda
multiplazione
di piú segnali
modulazione
del segnale
Il rumore
Le prestazioni di un sistema di telecomunicazione sono
subordinate al rumore misurato in ricezione.
Il rumore é un segnale
indesiderato che si sovrappone alla comunicazione
cause del
rumore:
agitazione caotica degli
elettroni a temperatura ambiente;
imperfezioni nei materiali
costituenti il sistema di telecomunicazione;
tipi di
rumore:
rumore termico, (Johnson) = moto caotico delle particelle "calde"
intermodulazione = interferenze tra canali adiacenti per non linearitá dei sistemi
scariche elettriche = disturbi di fenomeni naturale (meteo)
induzione elettromagnetica tra conduttori = i conduttori non schermati
sono come antenne
transitori di commutazione = scariche elettriche di natura "umana"
residui nell'alimentazione = ripple e sovraccarichi della rete di
alimentazione
si possono riassumere come:
disturbi di fondo (rumore bianco)
disturbi impulsivi (con banda definita)
|
Ora N(f) rappresenta lo
spettro della potenze del segnale.
In tutti i casi parte del rumore si sovrappone alla
banda del segnale e puó essere eliminata solo quella componente che filtrata
non giace nella banda del segnale
Il parametro che stabilisce la qualitá del sistema é
il rapporto segnale-rumore SNR che
dichiara la potenza del segnale riferita a quella del rumore nella banda del
segnale, (questo termine é spesso espresso in dB), il CCITT attraverso le raccomandazioni M.1020, e M.1025
specifica le modalitá di misura del rapporto SNR
(se il segnale é facilmente trattabile con i termini
matematici dell'elettrotecnica il rumore,
essendo un fenomeno casuale, deve
essere trattato con la matematica statistica).
Un' altro parametro che viene spesso introdotto per
indicare la bontá di un apparato in termini di rumore é la cifra di rumore F definita come rapporto tra SNR entrante nel
dispositivo rispetto l'SNR uscente. Un dispositivo é tanto migliore quanto é
piú bassa la sua cifra di rumore.
Spesso invece dello spettro del segnale viene rappresentato lo spettro della potenza del segnale che si chiama densitá spettrale di potenza [W/Hz], o la sua radice quadrata.