Introduzione alle telecomunicazioni
telecomunicazione = comunicare informazioni a distanza
comunicare = trasferire informazioni tra più punti =>
monodirezionale (telemetria F1); bidirezionale (telefoni)
tra due interlocutori (telefoni); tra molti interlocutori (radiodiffusione) =>
da uno ai tanti (televisione); tra tanti in contemporanea (teleconferenza)
informazione = tutto ciò che intendiamo trasmettere
sistemi di telecomunicazioni = dispositivi e funzioni correlate impiegati per trasferire tra due o più punti le informazioni
dispositivi del passato: voce (preistoria); scrittura trasportata dal corriere (epoche passate) messaggi in codice musicale (squilli di tromba militare); messaggi visibili (fumo)
dispositivi attuali: elettricità in tutte le sue forme
schema di un sistema di telecomunicazioni:
informazione = segnale (codice; voce; suono; immagine; dati)
Trasduttori = dispositivi atti a trasformare l'informazione in segnali elettrici (tasto telegrafico; microfono; telecamera; tastiera computer)
Terminale di trasmissione = apparecchi impiegati per adattare il segnale al mezzo trasmissivo (amplificatori; filtri; modulatori; multi-plexer; antenne)
Mezzo trasmissivo = strada su cui viaggiano i segnali (cavi; etere; fibra ottica)
Disturbo = segnale piú o meno casuale che interferisce con la comunicazione (scarica elettrostatica; rumore elettronico; rumore fisico; interferenza tra collegamenti diversi)
Terminale di ricezione = apparato per captare ed elaborare il debole segnale ricevuto (amplificatori; filtri; demodulatori; demultiplexer; antenne)
Trasduttore = ripristina l'informazione (con una piccola componente di disturbo)
Il segnale
Segnale analogico = nell'intervallo di tempo la grandezza elettrica può assumere tutti gli infiniti valori con continuità (una temperatura; una tele-fonata; ecc...)
(anche un segnale tempo discreto se può assumere infiniti valori nelle ampiezze è analogico).
Segnale discreto = nel tempo le grandezze elettriche assumono solo distinti valori (interruttore on-off; dati numerici; luce intermittente)
il segnale discreto è anche detto digitale (dall'inglese digit cioé dito)
il segnale tempo-discreto piú utilizzato è quello composto da due soli stati (ad esempio 1 e 0 oppure 1 e -1) che prende il nome di binario ed il singolo impulso viene indicato con il termine BIT (cioé BInary digiT)
segnale misto = l'insieme dei segnali analogici e digitali (immagine TV)
Classificazione dei segnali
segnale periodico = quando ad ogni intervallo di tempo T (periodo) l'andamento del segnale si ripete perfettamente. Il numero di volte che il periodo si ripete nell'unità di tempo si chiama frequenza: il legame tra periodo e frequenza è di tipo inverso; cioè:
segnale non periodico = il segnale ha una forma d'onda qualsiasi
segnale alternativo (periodico o no) = quando la grandezza elettrica assume alternativamente valori positivi e negativi
segnale impulsivo (periodico o no) = il segnale assume solo valori di un unico segno
il segnale puó essere visto nel dominio del tempo o della frequenza: punti di vista differenti dello stesso fenomeno
l'andamento nei tempi del segnale si chiama forma d'onda; mentre nelle frequenze si chiame spettro
parliamo di durata temporale quando consideriamo quei tempi per i quali il segnale ha un valore apprezzabile; e di banda del segnale quando consideriamo l'insieme delle frequenze che compongono lo spettro del segnale.
TEMPI |
FREQUENZE |
forma d'onda |
spettro |
durata |
banda |
Genesi del legame matematico tra dominio T
e dominio F: la serie di Fourier
L'elemento base della scomposizione di Fourier à la sinusoide: ad ogni sinusoide di frequenza f0 ed ampiezza A nei tempi corrisponde una "barra" di banda infinitesima ed ampiezza A alla frequenza f0 nelle frequenze
Il teorema di Fourier ci assicura che:
Tutti i segnali s(t) periodici fisicamente realizzabili possono essere sviluppati nella serie:
con s(t) segnale periodico;
w0 = 2p f0 pulsazione;
f0 = 1/T frequenza fondamentale (inverso del periodo);
A0 = valor medio di s(t) o componente continua del segnale;
An Bn = coefficienti della serie di Fourier;
Cn = coefficienti complessi di Fourier abbinati alle sinusoidi complesse
se s(t) é pari allora Bn = 0; se S(t) è dispari allora An =0
se n è pari parliamo di armoniche pari mentre se n è dispari parliamo di armoniche dispari
per n = 1 armonica fondamentale (componente a frequenza 1/T)
per n > 1 armoniche (seconda; terza; ecc...)
siccome una sinusoide nei tempi è una barra nelle frequenze allora una somma di sinusoidi nei tempi è una sovrapposizione di barre nelle frequenze per cui un segnale periodico nei tempi ha uno spettro composto da un insieme di barre.
il significato del teorema è che è possibile decomporre un segnale periodico in somma di tutte le sue armoniche.
Questo tipo di segnale è tipico dei suoni dove la fondamentale determina l'altezza della nota, e la composizione armonica, (cioé l'insieme delle frequenze superiori), determinano il timbro
Si puó osservare che spesso al segnale corrispondono infinite armoniche la cui importanza tende a decrescere con il crescere della frequenza, quindi fissata una soglia si può definire una banda utile dello spettro del segnale
Allora utilizzando solo le armoniche piú importanti è possibile ricostruire il segnale con una accettabile fedeltà, inoltre tanto più il segnale nei tempi varierà bruscamente tanto più alte saranno le armoniche da non trascurare, per cui tanto piú alta sarà la banda utile del segnale
L'operazione di taglio di alcune componenti in frequenza si chiama filtraggio
Estensione del teorema di Fourier ad i segnali non periodici
Se T tende all'infinito la distanza tra le armoniche tende a zero, cioé un segnale s(t) qualunque può essere scomposto in infinite sinusoidi infinitamente vicine. Si ottiene allora la trasformata di Fourier che dà il legame tra il dominio dei tempi con quello delle frequenze.
s(t) continuo non periodico <=> S(f) continuo non periodico
s(t) periodico <=> S(f) discreto nelle frequenze
s(t) tempo discreto <=> S(f) continuo e periodico
Anche ora notiamo che a segnali che hanno durate temporali grandi corrispondono spettri con banda stretta e viceversa
conoscere la banda di un segnale é importante perchè ci permette di stabilire:
le caratteristiche che deve avare il mezzo trasmissivo
la lunghezza della tratta
la distorsione accettabile
la quantità di informazione trasferibile
le operazioni che verranno compiute sul segnale sono principalmente:
selezione di banda
multiplazione di più segnali
modulazione del segnale
Il rumore
Le prestazioni di un sistema di telecomunicazione sono subordinate al rumore misurato in ricezione.
Il rumore è un segnale indesiderato che si sovrappone alla comunicazione
cause del rumore:
agitazione caotica degli elettroni a temperatura ambiente
imperfezioni nei materiali costituenti il sistema di telecomunicazione
tipi di rumore:
rumore termico, (Johnson) = moto caotico delle particelle "calde"
intermodulazione = interferenze tra canali adiacenti per non linearitá dei sistemi
scariche elettriche = disturbi di fenomeni naturale (meteo)
induzione elettromagnetica tra conduttori = i conduttori non schermati sono come antenne
transitori di commutazione = scariche elettriche di natura "umana"
residui nell'alimentazione = ripple e sovraccarichi della rete di alimentazione
si possono riassumere come:
disturbi di fondo (rumore bianco)
disturbi impulsivi (con banda definita)
In tutti i casi parte del rumore si sovrappone alla banda del segnale e può essere eliminata solo quella componente che filtrata non giace nella banda del segnale
Il parametro che stabilisce la qualità del sistema è il rapporto segnale-rumore SNR che dichiara la potenza del segnale riferita a quella del rumore nella banda del segnale, (questo termine é spesso espresso in dB), il CCITT attraverso le raccomandazioni M.1020, e M.1025 specifica le modalità di misura del rapporto SNR
(se il segnale è facilmente trattabile con i termini matematici dell'elettrotecnica il rumore, essendo un fenomeno casuale, deve essere trattato con la matematica statistica).